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Ospedale San Raffaele – analisi vulnerabilità degli edifici.

Descrizione del progetto

Verifica dei livelli di sicurezza sismica – analisi vulnerabilità degli edifici afferenti ad “Ospedale San Raffaele Srl” di Via Olgettina a Milano

 

luogo
Milano

 

prestazioni
Verifiche di vulnerabilità sismica

 

realizzate da 
Poolmilano S.r.l.

 

cronologia 
2016 – 2023

 

committente
I.R.C.C.S. Ospedale San Raffaele / Gruppo San Donato

 

 

Scheda PDF – SAN RAFFAELE

 

L’area oggetto d’indagine è situata in Via Olgettina nel territorio comunale di Milano inserita all’interno del Polo Ospedaliero dell’I.R.C.C.S. Ospedale San Raffaele.
Nello stato di fatto il “DIBIT” presenta dei giunti costruttivi attraverso i quali si possono scandire 18 corpi principali, separati per tutta l’elevazione. Ogni porzione ha richiesto uno studio separato per la caratterizzazione del comportamento alle azioni sismiche; a cui seguono ulteriori studi congiunti del comportamento alle azioni orizzontali di ogni porzione con ciascuna delle parti attigue presenti su ogni lato, per definire il limite dell’entità dell’azione sismica oltre la quale si ha il martellamento dei corpi contigui.
Il sito oggetto delle indagini è collocato all’interno di un complesso costituente il Polo Ospedaliero principale che delimita l’area di proprietà a ovest.
L’edificio è realizzato da corpi separati da giunti costruttivi, in particolare si osservano:
– 13 corpi di fabbrica risalenti al progetto del 1988;
– 5 corpi interrati risalenti al progetto del 1990.
La struttura portante è realizzata con telai in calcestruzzi gettati in opera orditi lungo la direzione longitudinale dell’edificio e vani scala e ascensori in c.a.
I pilastri sono rettangolari o quadrati, con dimensioni variabili da piano a piano e travi portanti in spessore di solaio.
Le verifiche strutturali sono eseguite per i seguenti corpi:
• I corpi A1, A2 e A3;
• I corpi B1 e B3, considerati rappresentativi dei corpi B1, B2, B3 e B4;
• Il corpo C1, considerato rappresentativo dei corpi C1, C2 e C3;
• Il corpo D1, considerato rappresentativo dei corpi D1 e D2;
• Il corpo M (Aula Magna);
• I corpi B4a Nord-Est e B4a Nord, considerati rappresentativi dei corpi interrati aggiunti.
Da quanto ottenuto dalle analisi dinamiche lineari risulta che allo stato attuale i blocchi dell’edificio DIBIT del Presidio Ospedaliero non sono in grado di sopportare le azioni sismiche sollecitanti di progetto previste dalla normativa.
Quest’ultime mostrano che i giunti non risultano avere una larghezza adeguata tale da evitare il pericolo di mutuo martellamento in caso di movimento tellurico.
In generale, gli spostamenti risultano tutti superiori alla dimensione dei giunti effettivamente. Tutti i giunti risultano quindi inadeguati.
Al fine di soddisfare la verifica delle murature di tamponamento, si rende necessario eseguire un collegamento mediante l’inserimento di tasselli meccanici in modo da aumentare l’inerzia della parete e limitarne la snellezza. Tali collegamenti avranno il compito di evitare il ribaltamento del paramento in caso di azioni orizzontali dinamiche veloci quale può essere un evento sismico.
C’è quindi la necessità di eliminare le situazioni di maggiore fragilità/debolezza dei fabbricati allo stato di fatto.
Gli interventi pianificabili per ottenere il miglioramento/adeguamento sismico consistono nel realizzare nuovi setti sismoresistenti in entrambe le direzioni dell’edificio, diminuendo così, la domanda di duttilità in spostamento; quest’ultime verranno opportunamente distribuite lungo tutta la pianta, in modo da ridurre le sollecitazioni agenti sulle pareti esistenti.
L’indagine e lo studio hanno riguardato oltre 600.000 mq di superficie ospedaliero/universitaria e quasi tutti gli edifici del Campus Ospedaliero.
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